lunedì 31 ottobre 2011

Lui è buono, vero, Gatto?

Lui è buono, vero, Gatto? Su, vieni qua, povero amore, povero amore senza nome... ma io penso che non ho il diritto di dargli un nome... perché in fondo noi due non ci apparteniamo, è stato un incontro casuale. E poi non voglio possedere niente, finché non avrò trovato un posto che mi vada a genio... non so ancora dove sarà, ma so com'è. (Holly)

sabato 29 ottobre 2011

Er compagno scompagno. Trilussa

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Er compagno scompagno
 
Un Gatto, che faceva er socialista
solo a lo scopo d'arivà in un posto,
se stava lavoranno un pollo arosto
ne la cucina d'un capitalista.
 
Quanno da un finestrino su per aria
s'affacciò un antro Gatto: - Amico mio,
pensa - je disse - che ce so' pur'io
ch'appartengo a la classe proletaria!
 
Io che conosco bene l'idee tue
so' certo che quer pollo che te magni,
se vengo giù, sarà diviso in due:
mezzo a te, mezzo a me... Semo compagni!
 
- No, no: - rispose er Gatto senza core
io nun divido gnente co' nessuno:
fo er socialista quanno sto a diggiuno,
ma quanno magno so' conservatore!

venerdì 28 ottobre 2011

Volevo un gatto nero

Gatti neri vittime della superstizione, nell'ultimo anno scomparsi in 30mila

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Gatti neri vittime della superstizione, nell'ultimo anno scomparsi in 30mila

La denuncia dell'Aidaa: colpa dell'antica credenza secondo la quale portano sfortuna


Il gatto nero Cagliostro e la strega Kim in un fumetto di Dylan Dog
ROMA - Continua la strage silenziosa di migliaia di gatti neri uccisi ogni anno nel nome della superstizione, di riti esoterici, o semplicemente perché ritenuti portatori di jella. «Dopo la strage di 60mila gatti di fine anni novanta ora la situazione è migliorata ma siamo ben distanti dall’aver superato l’antica superstizione secondo la quale i gatti neri portano sfortuna, e ancora in questi ultimi mesi sono moltissime le segnalazioni di gatti neri scoparsi singolarmente o in gruppi in diverse zone d’Italia». È quanto sottolinea l’Associazione italiani difesa animali e ambiente (Aidaa) che però ammette la difficoltà di effettuare una stima di quanti siano i gatti uccisi da auto e quelli vittime di riti esoterici o della superstizione nonostante siano 30mila i gatti neri scomparsi durante l’ultimo anno. «A questi numeri stimati vanno aggiunti i gatti neri abbandonati che pullulano nei gattili italiani. Infatti - sottolinea l’associazione in una nota - mediamente su ogni 100 gatti ospitati almeno 9 sono neri. Questo vuole dire che tra i circa 250mila gatti ospitati in gattili e rifugi oltre 22mila sono neri e sono in cerca di adozione e non è difficile trovare strani personaggi in cerca di gatti neri nei periodi del sacrificio dei gatti che avviene sia nella notte del 1 novembre che nelle notti del solstizio». Aidaa si prepara a festeggiare la sesta edizione del gatto nero day che cade come ogni anno il 17 novembre. Quest’anno la manifestazione si svolgerà uffcialmente a Torino e a Rho in provincia di Milano dove è anche previsto un dibattito sul “Ruolo e responsabilità della chiesa cattolica nel massacro dei gatti neri legati al fenomeno della stregoneria dal medio evo ad oggi”. «Quest’anno vogliamo celebrare la sesta edizione della giornata del gatto nero parlando di storia ma anche di responsabilità storiche - dice Lorenzo Croce, presidente nazionale di Aidaa - per questo abbiamo scelto come sede principale Torino considerata per antonomasia una delle città del demonio, dove presenteremo il rapporto quinquennale sul massacro dei gatti neri, mentre a Rho - continua - considerata una delle punte ovest del pentacolo si discuterà di responsabilità storiche». «La questioni dei gatti neri è tutt’altro che da sottovalutare - conclude - e se qualcuno si ostina a dire che il fenomeno è ridotto solo perchè poco visibile vuol dire che è miope e questo in qualche modo lo rende complice di assassini di mici neri e iettatori».

giovedì 27 ottobre 2011

L'ingegno


L'ingegno
 

L'Aquila disse ar Gatto: - Ormai so' celebre.

Cór nome e có la fama che ciò io

me ne frego der monno: tutti l'ommini

so' ammiratori de l'ingegno mio! -

 

Er Gatto je rispose: - Nu' ne dubbito.

Io, però, che frequento la cucina,

te posso di' che l'Omo ammira l'Aquila,

ma in fonno preferisce la Gallina..

 

da: Lupi e agnelli

mercoledì 26 ottobre 2011

La morte der Gatto

 
La morte der Gatto

 
È morto er Gatto. Accanto
c'è la povera vedova: una Gatta
che se strugge dar pianto;
e pensa: - Pe' stasera
me ce vorrà la collarina nera,
che me s'adatta tanto! -
 
Frattanto la soffitta
s'empie de bestie e ognuna fa in maniera
de consolà la vedovella affritta.
- Via, sóra spósa!1 Fateve coraggio:
su, nun piagnete più, ché ve fa male...
Ma com'è stato? - Ieri, pe' le scale,
mentre magnava un pezzo de formaggio:
nemmanco se n'è accorto,
nun ha capito gnente...
- E già: naturarmente,
come viveva è morto.
- E quanno c'è er trasporto?
- chiede un Mastino - Io stesso
je vojo venì appresso.
 
Era una bestia bona come er pane:
co' tutto che sapevo ch'era un gatto
cercavo de trattallo come un cane;
che brutta fine ha fatto! -
E dice fra de sé:
- È mejo a lui ch'a me.
- Ah, zittii! - strilla un Sorcio - Nun ve dico
tutto lo strazzio mio!
Povero Micio! M'era tanto amico! -
E intanto pensa: - Ringrazziamo Iddio! -
 
L'Oca, er Piccione e er Gallo,
a nome de le bestie der cortile,
j'hanno portato un crisantemo giallo.
- Che pensiero gentile!
- je fa la Gatta - Grazzie a tutti quanti.
E mentre l'accompagna
barbotta: - Che migragna!2
Un crisantemo in tanti! -
Poi resta sola e sente
la vocetta d'un Micio
che sgnavola3 e fa er cicio...4
- Questo dev'esse lui! - dice la Gatta:
e se guarda in un secchio
che je serve da specchio...
In fonno, è soddisfatta.
 
1) Si dice a qualsiasi donna della quale s'ignori il nome.
2) Che miseria!
3) Miagola.
4) Il lezioso.

lunedì 24 ottobre 2011

                 L'idea della tranquillità è in un gatto seduto. 
                                                                                      Jules Renard

domenica 23 ottobre 2011

 
Nella prossima vita voglio essere un gatto.
Dormire venti ore al giorno e aspettare che ti diano da mangiare. Starsene seduti a leccarsi il culo. 
Gli umani sono dei poveretti, rabbiosi e fissati.

Bukowski

sabato 22 ottobre 2011

http://www.youtube.com/watch?v=q1aMQ43YSJU

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venerdì 21 ottobre 2011

Scienziati studiano la vita segreta dei gatti



Se avete mai avuto la fortuna di possedere un gatto in grado di vagare liberamente per i giardini del vicinato, è probabile che vi siate posti questa domanda: cosa fa un gatto quando è lontano da casa? Dove va? Che tipo di vita conduce?

La domanda se la sono posti non solo molti altri proprietari di gatti, ma anche i ricercatori del Prairie Research Institute dell' Illinois, che hanno seguito e monitorato le abitudini di 42 tra gatti domestici e randagi su un'area di 2.544 ettari, sfruttando sofisticate tecnologie di telemetria radio.

"Non c'è un'altra raccolta di dati come questa per quanto riguarda i gatti" dice Jeff Horn, autore della ricerca per la sua tesi di master. "Senza quei sensori, sarebbe stato necessario un team di 10-12 persone per raccogliere questi dati".

Il territorio dei gatti randagi si è dimostrato più vasto rispetto ai gatti domestici, come i ricercatori si aspettavano, ma alcuni dei territori hanno stupito Horn per la loro vastità.
In linea di massima, la maggior parte dei gatti non si è spinta oltre i 300 metri di distanza da strutture umane. "Anche i gatti randagi sono sempre rimasti nei pressi di un edificio" spiega Nohra Mateus-Pinilla, epidemiologa veterinaria del Natural History Survey. "Questo dimostra che nonostante siano inselvatichiti, hanno ancora un certo livello di dipendenza da noi".

Uno dei gatti randagi, infatti, ha spaziato per circa 547 ettari tra spazi urbani e rurali, foreste e campi. "Questo particolare gatto maschio non riceveva cibo dagli esseri umani, da quanto mi risulta, ma in qualche modo è sopravvissuto tra i coyote e le volpi" spiega Horn. "Ha attraversato ogni strada nell'area in cui è stato catturato. Ha navigato districandosi tra semafori e parcheggi. Lo abbiamo trovato mentre si nascondeva in un campo di softball durante una partita".

I gatti domestici si sono spinto a distanze più ravvicinate a casa, esplorando territori molto meno vasti (in media, circa 5 acri). "Nonostante questo, alcuni dei proprietari sono rimasti sorpresi nell'apprendere che il loro gatti si allontanavano così tanto. E' lo spazio di parecchi giardini".

gatti territorioDurante i loro spostamenti, è stata anche registrata l'attività diurna e notturna dei felini. I gatti domestici hanno speso soltanto il 3% del loro tempo in attività, dormendo per quasi il 97% dei loro periodi di uscita dalle mura domestiche.

I gatti randagi, invece, si sono dimostrati attivi durante il 14% del loro tempo. "I gatti randagi dovevano trovare cibo per sopravvivere, e la loro attività è stata significativamente superiore a quella dei gatti domestici durante il giorno e durante l'anno, specialmente in inverno. Questi gatti randagi devono cercare più a lungo per trovare cibo in grado di generare il calore corporeo sufficiente per sopravvivere".

Contrariamente ai gatti domestici, che vagano in diverse aree senza distinzione, i gatti randagi hanno mostrato abitudini stagionali: durante l'inverno, preferivano stare vicini ad aree urbane, mentre in estate spendevano buona parte del loro tempo in campi e prati.

Perchè è così interessante indagare sulla "vita segreta" dei gatti? Perchè la condivisione degli spazi tra gatti domestici e gatti randagi potrebbe diventare un problema sanitario non trascurabile, sia per i nostri amici felini che per noi.

"Ad esempio, il Toxoplasma gondii, un parassita che si diffonde soprattutto tramite i gatti, potrebbe causare problemi neurologici, riproduttivi e respiratori negli esseri umani, in altri gatti e nella fauna in generale, dipendentemente dalle specie colpite" afferma Richard Warner, professore emerito dell'Universià dell'Illinois.

http://www.ditadifulmine.com/2011/05/scienziati-studiano-la-vita-segreta-dei.html