venerdì 21 ottobre 2011

Scienziati studiano la vita segreta dei gatti



Se avete mai avuto la fortuna di possedere un gatto in grado di vagare liberamente per i giardini del vicinato, è probabile che vi siate posti questa domanda: cosa fa un gatto quando è lontano da casa? Dove va? Che tipo di vita conduce?

La domanda se la sono posti non solo molti altri proprietari di gatti, ma anche i ricercatori del Prairie Research Institute dell' Illinois, che hanno seguito e monitorato le abitudini di 42 tra gatti domestici e randagi su un'area di 2.544 ettari, sfruttando sofisticate tecnologie di telemetria radio.

"Non c'è un'altra raccolta di dati come questa per quanto riguarda i gatti" dice Jeff Horn, autore della ricerca per la sua tesi di master. "Senza quei sensori, sarebbe stato necessario un team di 10-12 persone per raccogliere questi dati".

Il territorio dei gatti randagi si è dimostrato più vasto rispetto ai gatti domestici, come i ricercatori si aspettavano, ma alcuni dei territori hanno stupito Horn per la loro vastità.
In linea di massima, la maggior parte dei gatti non si è spinta oltre i 300 metri di distanza da strutture umane. "Anche i gatti randagi sono sempre rimasti nei pressi di un edificio" spiega Nohra Mateus-Pinilla, epidemiologa veterinaria del Natural History Survey. "Questo dimostra che nonostante siano inselvatichiti, hanno ancora un certo livello di dipendenza da noi".

Uno dei gatti randagi, infatti, ha spaziato per circa 547 ettari tra spazi urbani e rurali, foreste e campi. "Questo particolare gatto maschio non riceveva cibo dagli esseri umani, da quanto mi risulta, ma in qualche modo è sopravvissuto tra i coyote e le volpi" spiega Horn. "Ha attraversato ogni strada nell'area in cui è stato catturato. Ha navigato districandosi tra semafori e parcheggi. Lo abbiamo trovato mentre si nascondeva in un campo di softball durante una partita".

I gatti domestici si sono spinto a distanze più ravvicinate a casa, esplorando territori molto meno vasti (in media, circa 5 acri). "Nonostante questo, alcuni dei proprietari sono rimasti sorpresi nell'apprendere che il loro gatti si allontanavano così tanto. E' lo spazio di parecchi giardini".

gatti territorioDurante i loro spostamenti, è stata anche registrata l'attività diurna e notturna dei felini. I gatti domestici hanno speso soltanto il 3% del loro tempo in attività, dormendo per quasi il 97% dei loro periodi di uscita dalle mura domestiche.

I gatti randagi, invece, si sono dimostrati attivi durante il 14% del loro tempo. "I gatti randagi dovevano trovare cibo per sopravvivere, e la loro attività è stata significativamente superiore a quella dei gatti domestici durante il giorno e durante l'anno, specialmente in inverno. Questi gatti randagi devono cercare più a lungo per trovare cibo in grado di generare il calore corporeo sufficiente per sopravvivere".

Contrariamente ai gatti domestici, che vagano in diverse aree senza distinzione, i gatti randagi hanno mostrato abitudini stagionali: durante l'inverno, preferivano stare vicini ad aree urbane, mentre in estate spendevano buona parte del loro tempo in campi e prati.

Perchè è così interessante indagare sulla "vita segreta" dei gatti? Perchè la condivisione degli spazi tra gatti domestici e gatti randagi potrebbe diventare un problema sanitario non trascurabile, sia per i nostri amici felini che per noi.

"Ad esempio, il Toxoplasma gondii, un parassita che si diffonde soprattutto tramite i gatti, potrebbe causare problemi neurologici, riproduttivi e respiratori negli esseri umani, in altri gatti e nella fauna in generale, dipendentemente dalle specie colpite" afferma Richard Warner, professore emerito dell'Universià dell'Illinois.

http://www.ditadifulmine.com/2011/05/scienziati-studiano-la-vita-segreta-dei.html

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